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domenica 12 febbraio 2012

sabato 11 febbraio 2012

"Ti faccio una domanda a cui devi rispondere senza pensarci".
"Spara".
"Come sono andate queste due settimane?"
"Dichiaro ufficiale la mia convivenza con la paura."
"Quali sono le tue reazioni?"
"Le peggiori del mondo. Mi sale un panico indescrivibile. Mi sento strozzata, come stretta tra le spire di quel biblico serpente."
"Altre sensazioni?"
"A parte la tachicardia frequente, il tremore alle mani da pieno attacco di Parkinson e anche la straordinaria partecipazione delle coliche - per rendere tutto più colorito - la convinzione di non avere più speranza è stata la star più assoluta delle mie giornate. Sentirsi mancare il terreno sotto i piedi non è per niente bello. Ho barcollato tutto il tempo su un filo invisibile dimenandomi di continuo per non cadere giù. Sono letteralmente sfinita."

Deborah Papisca, "Di materno avevo solo il latte",
Dalai editore, pag.13

Volevo condividere con voi questo dialogo, tratto da un libro che ha il coraggio di trattare il viaggio dell'autrice attraverso la depressione post partum.
Che nonostante tutto riesce a mantenere quel tocco di ironia che rende la lettura scorrevole e leggera ma al tempo stesso ci fa sentire chiari e forti i momenti d'angoscia, come questa descrizione dei suoi sintomi.

E voi come vi sentite? quali sono i vostri sintomi?